Little Parade of the Crescent Moon


"Wild & Alive"
the official bootleg
live in Germany


ARCHIVIO CONCERTI

ELECTRIC BLUES TRIO
Uscita Di Sicurezza (periodico dei locali di live-music del nord e centro Italia)

Hotel La Salle Little Parade Of The Crescent Moon
Gli Hotel La Salle sono un gruppo storico toscano "on the road" da ben 10 anni diventati ormai una tra le blues band più credibili in Italia. Il 2004 si apre con l’uscita del nuovo e attesissimo album "Little Parade Of The Crescent Moon" di radice blues con contaminazioni rock, ritmi caraibici e ritmi classici della Lousiana, ma anche jazz, rispecchiando a pieno il mix culturale di New Orleans. Il disco è fatto da classici degli Hotel La Salle rivisitati e riarrangiati e da pezzi nuovi alcuni anche improvvisati come "Little parade of the crescent moon" ma anche da due omaggi, "Iko-Iko", canzone tradizionale della Lousiana e "Les Feuilles Mortes", classico dellla canzone francese, un must della musica jazz. Tanti anche gli ospiti venuti a dare il loro apporto esclusivamente per la migliore riuscita di alcune songs, si sono infatti aggiunti Mimmo Wild Mollica (già con Nick Becattini), Cris Pacini, Peewee Durante, Valerio Perla, rendendo questo lavoro completo e ben fatto. Grande attenzione è stata data inoltre anche all’ impostazione grafica, la bozza con cui è stato ripreso poi il booklet è stata disegnata a china e l’effetto visivo dato dal cd negli scaffali è quello del disegnato a mano. La presentazione avverrà il 04/02/04 al Borderline di Pisa dove oltre alla musica ci sarà anche una grande festa in onore di questa grande band toscana.

Voto:10 Genere:Blues Anno:2003
Luca Barsotti- Uscita di sicurezza n° anno X ( feb 2004)
rubrica “Indie”
IL BLUES
Col rientro del batterista “Capello” Mattolini il trio toscano Hotel la Salle riprende a giocare in formazione completa. Se “Hobocar Blues” e il fantastico strumentale “A 26” (un autopista che HLS frequenta assiduamente) celebrano dieci anni di attività on the road, e allucinazioni non amplificate come “1000th Beer’s Boogie” brindano alla salute di Jorma Kaukonen, vero protagonista del cd è il luciferino rito del gris-gris orleansiano. La Big Easy è ormai una meta turistica, e nessuno crede più al mito della fattucchiera Marie Caveau menzionata cupamente da Andrea “Lupo” Lupi nel trip di apertura.

Rimane tuttavia avvolta nel mistero, drammaticamente legata al senso della perdizione mentale e fisica. Aperto e chiuso da citazioni di “Les Feuilles Mortes”, l’inno esistenzialista divenuto palestra per i jazzisti più creativi, questo concept album (sì, esistono ancora!) si addentra nel mistero un po’ alla maniera di quando Dr. John si faceva chiamare “The Night Tripper”. Psichedelica, funk metropolitano, flash hawaiani e varie intuizioni dalla dialettica rock-blues stanno in equilibrio sul filo dell’improvvisazione. L’ossessiva eleganza dispiegata da Oscar Bauer – chitarre distorte, pedaliere, bottleneck – accompagna il laconico vocalese del bassista Lupo, mentre lucidi interventi di ospiti quali Mimmo Wild Mollica all’armonica (essenziale nella disarmante “A Song for You”) e di Peewee Durante all’organo completano uno tra i più ambiziosi e meno prevedibili dischi di blues degli ultimi quarti di luna. Per la cronaca, l’autentico Hotel La Salle, “luogo dell’anima, rifugio in terra straniera”, è un confortevole albergo nel Vieux Carré della citta a forma di Luna Crescente (1113 Canal st). I tre ne sono rimasti incantati – penso anche in virtù del buon rapporto qualità/prezzo (una parodia del check-in viene riprodotta a mo’ di incipit nel primo brano) – al punto da scieglierlo come nome del gruppo. Mi auguro che, come minimo, gli abbiano inviato una copia del disco con allegata proposta di sponsorizzazione.
Edoardo Fassio- IL BLUES , n°87- (Giugno 2004)
CHITARRE, n°221 Luglio, anno XIX
….un album di blues molto particolare, quasi un “blues concept album”, che cattura tutta l’esperienza della band che, dopo un decennio gomito a gomito e migliaia di chilometri sulle spalle, non ha sicuramente problemi a trovare una identità e un proprio suono. Un cd originale e visionario guidato adlle incursioni slide di Oscar Bauer che attraversano senza alcuna difficoltà vari generi e vari stili.
Marco Manusso

SOUL BAG, n° 181 decembre 2005
Hotel La Salle propose un mélange acoustique et électrique planant, ratissant large dans tous les styles avec une forte tendance blues rock, aux guitares électriques à effet, diluée avec bonheur dans des emprunts néo-orléanais, d’autres jazzy, à instrumentation variée….l’ensemble s’écoute agréablement
Cristophe Mourot
TONTRAGER
Blues aus Italien hat sich in den vergangenen jahren einen guten Ruf erarbettet. Das Powerttrio von Hotel la Salle, Albert “Capello” Mattolini
And den Drums, Andrea Lupo Lupi am Bass und der deutsch-neapolitanisch-stammige Oscar Bauer an Gitarre und Vocals, 1st seit Mitte der Neunziger unermudlich unterwegs. Diese Routine 1st auf der vorliegenden CD in angenehmer Weise prasent. In threr Eigendefinition beschreiben Hotel La Salle ihren stil als “sort of European and American crossover, between the Louisiana Blues and the jazzy things, the rock, the funky and the rhythm ‚n blues...“. Eine bretter, selbs gewahlter Ansprunch somit. In der Tat sind blues-rockige Einflusse Europas deutlich horbar, von Hendrix bus zu den fruhen Fleetwood Mac. Der Opener „Intro/Hotel la Salle“ wiederum bietet, nach dem kurzen Hotel-Check-In, eine kompetente Slidegitarre zwischen Sonny Landreth und Johnny Winter das folgenle Instrumental „1000th Beer’s Boogie“ hingegen
Zeigt eine jazzig pickendle, akustiche Gitarre, wahrend das Cover von „Iko Iko“ in frohliche Zydeco-Bereiche fuhrt. Hotel la Salle lieben offenbar ausgiebige, wenngletch keineswegs langatamige Arrangements, weiche vor allem der Gitarre bretten Raum lassen und sich stark in der erwahnten europatschen Blues (rock) tradition bewegen. Mit einigen Gasten hatman sich uberdies zusatzliche Farbtupfer ins Studio geholt, von Harp bis Saxofon. Eine angenehme Mischung!
DiHo


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